Credevamo di aver finito di tradurre il manuale dalla FAO “Small-scale aquaponic food production – Integrated fish and plant farming”, invece mancava ancora l’ultimo capitolo che tratta di temi in stretta connessione con l’acquaponica. Seguiranno, con calma, tutte le 8 appendici, che tratteranno: le 12 orticole più coltivate, il controllo delle malattie delle piante e dei pesci, il dimensionamento del biofiltro, l’autoproduzione di pellet, alcune riflessioni chiave prima di costruire un impianto acquaponico, un’analisi costi-benefici rapportata a piccoli impianti e una guida passo passo alla costruzione di un nuovo sistema. Non vi rimane che continuare a seguirci con pazienza …
Questo ultimo capitolo discute argomenti minori, ma importanti, per quanto riguarda la gestione di impianti acquaponici su piccola scala. La coltura acquaponica richiede diversi fattori di produzione essenziali, tra i quali: pellets per l’alimentazione, energia elettrica, semi / piantine, avannotti, fertilizzanti supplementari e acqua. Tutti questi fattori della produzione possono essere acquistati, ma molti di esse possono essere autoprodotti utilizzando pratiche sostenibili.
Questi metodi possono ridurre i costi unitari di gestione annui e contribuire a qualificare la produzione come ecocompatibile.
Evitare che l’acqua si esca dal sitema acquaponico: tubi rotti o raccordi male assemblati possono causare perdite d’acqua fino all’esaurimento portando alla completa perdita del pesce e al blocco dell’intero processo. Diverse tecniche di sicurezza e ridondanze sono trattate, per fare in modo che il livello e la qualità dell’acqua non scendano mai sotto alcuni parametri. Infine, si affronterà una breve discussione su come l’acquaponica si inserisca tra gli altri tipi di agricoltura e come può essere ulteriormente integrata.
9.1 Alternative locali sostenibili per i fattori di produzione necessari ad un sistema acquaponico
9.1.1 fertilizzanti organici vegetali
Nel capitolo 6 si è trattato di come anche i sistemi acquaponici equilibrati possano occasionalmente avere delle carenze di nutrienti. Sebbene i pellet di cibo per i pesci siano un alimento equilibrato per gli animali, non necessariamente hanno la giusta quantità di nutrienti per le piante. In generale, i pellets per i pesci hanno basso contenuto di ferro, calcio e potassio. Carenze delle piante si possono anche manifestare in condizioni di crescita ottimale, come in caso di freddo dovuto a condizioni meteo avverse oppure nei mesi invernali. Così, possono essere necessari apporti integrativi di fertilizzanti, in particolare quando nella coltivazione di ortaggi da frutto o quelli con elevate esigenze nutrizionali. I fertilizzanti sintetici sono spesso inadatti ai sistemi acquaponici e possono sconvolgere l’equilibrio dell’ecosistema; è invece possibile ricorrere al tè di compost per un supplemento di nutrienti alle piante.
Il processo di compostaggio generale
Il compost è un fertilizzante ricco che è derivato dal decadimento della materia organica, in gran parte scarti di cibo. Il compost è estremamente utile per giardinaggio tradizionale per rifornire il suolo di materiale organico, mantenendo l’umidità e fornendo nutrienti. Inoltre, il compost può essere utilizzato per creare un concime liquido, chiamato tè di compost, che può essere aggiunto all’acqua dei sistemi acquaponici per aumentare l’apporto di nutrienti. Il compost può essere ricavato da rifiuti alimentari domestici in modo conveniente e di alta qualità. Fondamentalmente, i rifiuti alimentari vengono raccolti in un contenitore, di seguito denominato “compostiera”. All’interno della compostiera i batteri aerobici, funghi e altri organismi rompono la materia organica in semplici sostanze nutritive adatte al consumo da parte delle piante. La sostanza finale che viene prodotta è chiamata humus ed è composta da circa il 65 per cento di materia organica, è privo di agenti patogeni ed è pieno di sostanze nutritive. Tutto il processo dai rifiuti alimentari alla trasformazione in humus può richiedere fino a sei mesi a seconda del
temperatura all’interno della compostiera e della qualità dell’aerazione.
Una compostiera è generalmente un contenitore da 200-300 litri, di forma cilindrica con un coperchio e molte prese d’aria, (Figura 9.1). Sono di solito di colore scuro per trattenere il calore che accelera il processo di decomposizione. Sono disponibili in commercio molti tipi di compostiere e sono anche molto facili da costruire con materiali riciclati. ![9.1]()
Quando si effettua il compostaggio, è importante gestire i materiali che si introducono. È meglio per mantenere un buon rapporto di materiale organico umido e secco stratificandolo in quantità idonea a raggiungere un contenuto di umidità di circa il 60-70 per cento. Poiché nelle prime 2-3 settimane si verifica un processo aerobico termico con temperature fino a 60-70 ° C, è importante evitare l’umidità eccessiva che ridurrebbe il calore. La fase termica accelera il processo di compostaggio e aiuta a pastorizzare i rifiuti organici da ogni possibile patogeno. La stratificazione è importante al fine evitare che il compost sia troppo bagnato e evitare zone anaerobiche. L’aerazione frequente del cumulo è importante, al fine di mantenere batteri in condizioni aerobiche per processare i rifiuti uniformemente. L’operazione consiste semplicemente nel girare a testa in giù i rifiuti periodicamente. Questo aiuta per aerare i batteri aerobici. Un buon compost può essere ottenuto da una miscela di materiali umidi, come avanzi di cibo vegetale, caffè macinato, frutta e verdura e materiali secchi come pane, erba, foglie secche, paglia, cenere, e trucioli di legno. Tuttavia, è importante mantenere un equilibrio ottimale tra carbonio e Azoto (rapporto C: N al 20-30) che facilita la rapida trasformazione del materiale. In generale, è bene non usare troppo paglia o trucioli di legno (C: N> 100), piuttosto usare rifiuti “verdi”, come erba tagliata, preferibilmente leggermente essiccati per ridurre il loro contenuto di umidità. Non è raccomandato l’uso di troppa cenere di legno per evitare un’eccessivo aumento del pH e di utilizzare solo la cenere legno / vegetale, piuttosco che da altre origini (cioè carta) che può contenere sostanze tossiche. Alcuni materiali non dovrebbero mai essere compostati, compresi latticini, carne, agrumi, plastica, vetro, metallo e nylon. Il compost è molto tollerante, ma idealmente il compost dovrebbe avere abbastanza umidità e azoto per alimentare tutti gli organismi benefici. L’acqua può essere aggiunta se il compost è troppo secco. L’aumento nella temperatura del compost indica intensa attività microbica, segnalando che che il processo di compostaggio è in piena attività. In questa fase il compost diventa così caldo da poter essere usato per le serre di calore.
Il vermicompostaggio è un metodo speciale di compostaggio che utilizza lombrichi nella compostiera (Figura 9.2). Ci sono diversi vantaggi nell’aggiunta di vermi. In primo luogo, si accelerano il processo di decomposizione dal momento che consumano rifiuti organici. In secondo luogo, il loro rifiuto (humus) è estremamente efficace e completo fertilizzante. Le vermicompostiere possono essere acquistate o costruite e ci sono una grande quantità di informazioni disponibili in proposito. È importante che i vermi abbiano origine da una fonte affidabile e per garantirsi che non hanno mai mangiato carne o rifiuti da animali. Una volta compostato, prodotto della compostazione con i vermi può essere utilizzato direttamente in vivaio la produzione delle piantine o introdotto nel al sistema acquaponico una volta che le piantine saranno trapiantate. In alternativa, le con la deiezione dei vermi può essere fatto in un tè compost.![9.2]()
Tè di compost e mineralizzazione secondaria
Quando i rifiuti organici sono finalmente decomposti in humus, processo che può richiedere 4-6 mesi, è possibile per fare il tè di compost. Il procedimento è semplice, basta legare una certa quantità di compost all’interno di un sacchetto a rete, appesantire con un po’ pietre e sospendere il sacchetto in un in un secchio di acqua (20 litri). Mettere una pietra porosa collegata ad un areatore e posizionarla sotto il sacchetto in modo che le bolle agitino il contenuto (Figura 9.3). L’aerazione è molto importante per impedire che si verifichi la fermentazione anaerobica. La miscela viene lasciata per diversi giorni con costante aerazione. Il contenuto devo essere mescolato di tanto in tanto per evitare che si creino zone anossiche. Dopo 2-3 giorni, il tè compost è pronto per essere utilizzato nell’impianto. Il tè deve essere colato attraverso un panno fine e poi diluito 1:10 con acqua. Applicare alle piante sia come fertilizzante fogliare in un contenitore a spruzzo o come fertilizzante liquido direttamente alle radici delle piante. Se aggiungete il tè diluito direttamente nell’impianto, iniziare utilizzando piccole quantità (50 ml) e annotate pazientemente il cambiamento nella crescita delle piante. Applicate, quando necessario, ma facendo attenzione a non aggiungerne troppo.![9.3]()
Altri tè nutrienti
Oltre al compost, ci sono molti altri materiali organici ricchi di nutrienti che possono essere somministrati sotto forma di tè di nutrienti nel modo descritto sopra. Uno di questi sopra è quello di utilizzare i rifiuti solidi della vasca dei pesci, catturati dal filtro meccanico. Lavorati nello stesso modo del compost i rifiuti solidi sono completamente mineralizzati e disponibili per aggiungere nuovamente nel sistema acquaponico. Altre fonti includono alghe, ortiche e consolida*. Le alghe marine sono un integratore molto interessante perché sono ricche di potassio e ferro, che sono spesso sono carenti negli impianti acquaponici, bisogna però fare molta attenzione a lavare lavare il sale residuo dalle alghe. E’ possibile utilizzare grandi quantità di tè fertilizzante organico per mantenere temporaneamente il sistema acquaponico senza pesci. Questo può essere utile nei mesi più freddi dell’anno, quando il metabolismo dei pesci è basso e le piante hanno bisogno di una spinta di nutrienti.
(*pianta di origine euroasiatica della famiglia della borragine NdR)
Sicurezza del compost
Quando si utilizza il compost assicurarsi che sia completamente decomposto (circostanza che lo rende libero patogeni). Non utilizzare fonti organiche di animali a sangue caldo, che aumentano il rischio di introdurre patogeni. Inoltre, assicurarsi che l’acqua è ben ossigenata e costantemente aerata quando si produce il tè poiché ciò aiuta la mineralizzazione e impedisce alcuni tipi di batteri patogeni di svilupparsi. Evitare sempre bagnare le foglie delle piante coltivate con l’acqua del sistema acquaponico, soprattutto quando si utilizza il tè compost. Per maggiori informazioni sulla preparazione del tè di compost, vedere la sezione bibliografia.
9.1.2 Mangimi alternativi per i pesci
Il mangime è uno degli input più importanti e costosi per qualsiasi sistema acquaponico. Può essere acquistato o fatto da sé. Gli autori raccomandano vivamente l’uso di mangimi di qualità perché devono rappresentare un un alimento completo per i pesci, il che significa che il pellet deve soddisfare tutte le esigenze nutrizionali del pesce. Anche anche in questo caso, qui di seguito, si presenta un esempio di mangime per pesci supplementare che può essere facilmente prodotto a livello aziendale, che può aiutare a risparmiare denaro o può essere utilizzato temporaneamente, se il pellet industriale non è disponibile o è troppo caro. Ulteriori informazioni su come prodursi in proprio pellet di mangime sono disponibili nell’Appendice 5.
Lenticchia d’acqua
La lenticchia d’acqua è un pianta acquatica galleggiante dotata di una rapida crescita, è ricca di proteine e può servire come fonte di cibo per le carpe e tilapia (Figura 9.4).![9.4]()
La lenticchia d’acqua può raddoppiare la sua massa ogni 1-2 giorni in condizioni ottimali, il che significa che metà delle lenticchie d’acqua possono essere raccolte ogni giorno. La lenticchia d’acqua deve essere coltivata in una vasca separata dal pesce, perché altrimenti i pesci consumerebbero l’intero stock. Non è necessaria un’aerazione supplementare e l’acqua deve scorrere lentamente attraverso il contenitore. La lenticchia d’acqua può essere coltivata in luoghi esposti al sole o mezza ombra e l’eccedenza può essere conservato e congelato in sacchetti per un uso successivo. La lenticchia d’acqua è anche un alimentazione utile per il pollame.
Lenticchia d’acqua è un’utile integrazione a un impianto acquaponico, soprattutto se il contenitore per la sua coltivazione si trova lungo il ritorno del flusso dell’acqua dalle piante alla vasca dei pesci. Tutte le sostanze nutrienti che sfuggono letti di crescita delle piante vengono in questo modo ad alimentare le lenticchie d’acqua, e si può essere certi che l’acqua torni ai pesci più pulita possibile.
Lenticchia d’acqua non fissa l’azoto atmosferico tutte le sue proteine che vengono assunte dai pesci non devono essere immesse con altre modalità.
Azolla, una felce di acqua
L’azolla è un genere di felce che cresce galleggiando sulla superficie dell’acqua, come la lenticchia d’acqua (Figura 9.5). La differenza principale è che l’azolla è in grado di fissare l’azoto atmosferico, creando essenzialmente una fonte di proteine dall’aria.
Ciò si verifica perché Azolla ha una relazione simbiotica con una specie di batteri, Anabaena azollae, che è contenuta all’interno fogliame. Oltre a fornire una fonte gratuita di proteine, Azolla è una fonte di alimentazione attraente a causa del suo eccezionalmente alto tasso di sviluppo. Come lenticchia d’acqua, l’azolla dovrebbe essere allevata in un serbatoio separato con flusso d’acqua lento. La crescita è spesso limitata dal fosforo, pertanto se Azolla deve essere coltivata intensivamente è necessaria un’ulteriore fonte di fosforo. ![9.5]()
Insetti
Gli insetti sono considerati parassiti indesiderati in molte culture. Tuttavia, hanno un enorme potenziale nel sostenere catene alimentari tradizionali con soluzioni più sostenibili. In molti paesi gli insetti fanno già parte delle diete delle persone e sono venduti sui mercati. Inoltre sono stati utilizzati per l’alimentazione animale per secoli.
Gli insetti sono una fonte sana di nutrienti perché sono ricchi di proteine e acidi grassi polinsaturi e ricchi di minerali essenziali. Il loro tenore di proteine grezze varia tra il 13 e il 77 percento (in media il 40 per cento) e varia secondo la specie, la fase di crescita e la dieta di allevamento. Gli insetti sono anche ricchi di aminoacidi essenziali, che sono un fattore limitante in molti ingredienti dei mangimi (Allegato 5). Gli insetti commestibili sono anche una buona fonte di lipidi, la loro quantità di grasso può variare tra 9 e il 67 per cento. In molte specie, è anche alto il contenuto di acidi grassi polinsaturi essenziali. Queste caratteristiche rendono insieme insetti una scelta sana e ideale sia per l’alimentazione umana e mangimi per animali o pesci.
Dato il loro enorme numero e varietà, la scelta degli insetti per essere allevati può essere adattata alla loro disponibilità locale, alle condizioni climatiche/stagionalità e dal tipo di alimentazione disponibile. La fonte di cibo per gli insetti può includere crusche, foglie, scarti vegetali, letame e persino legno o sostenze ricche di cellulosa e materiali organici, che sono adatte per le termiti. Gli insetti possono anche dare un grande contributo alla biodegradazione dei rifiuti giacché rompono la materia organica finché non viene consumata da funghi e batteri e mineralizzata in elementi nutritivi.
La coltura degli insetti non è così impegnativa come gli altri animali in quanto l’unico fattore limitante è il cibo e non lo spazio di allevamento . Il requisito dello spazio limitato significa che le aziende agricole che allevano insetti possono essere create spazi molto limitati e costi di investimento contenuti. Inoltre, gli insetti sono creature a sangue freddo, questo significa che la loro efficienza di conversione mangimi alla carne è molto più elevata degli animali terrestri e simile al pesce. Ci sono molte opzioni disponibili per l’allevamento degli insetti, per ulteriori informazioni in materia visitare la sezione “approfondimenti”. Tra le molte specie disponibili, una specie interessante da utilizzare come mangime per il pesce è la mosca soldato (vedi sotto).
La mosca soldato
Le larve mosca soldato, hermetia illucens, hanno un contenuto estremamente alto di proteine, sono dunque una fonte preziosa di proteine per il bestiame, incluso il pesce (Figura 9.6).
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Il ciclo di vita di questo insetto lo rende una comoda e interessante integrazione per un allevamento fattoria qualora si disponga di condizioni climatiche favorevoli. Le larve si nutrono di concime, animali morti e scarti di cibo. Nell’allevamento delle mosche soldato questo tipo di rifiuti sono posti in una compostiera che ha un drenaggio e un flusso d’aria adeguato. Le larve, giunte a maturazione, hanno la necessità di strisciare via dalla loro fonte di alimentazione tramite una rampa installata nell’unità compost che porta ad un secchio di raccolta. In sostanza, divorando rifiuti le larve accumulano proteine quindi si “accomodano” direttamente nel secchio di raccolta. Due terzi delle larve possono essere trasformati in sostanza alimentare al restante terzo dovrebbe essere consentito di svilupparsi in mosche adulte in una zona separata.
Le mosche adulte non sono un vettore di malattia non hanno apparato boccale, non mangiano e non sono attrate da qualsiasi attività umana. Le mosche adulete si dedicano esclusivamente all’accoppiamento per poi tornare per l’unità di compost per deporre le uova, morendo dopo una settimana. E’ stato dimostrato che la presenza delle mosche soldato è in grado di ridurre la presenza di mosche e mosconi nelle strutture di allevamento e può effettivamente ridurre il carico patogeno nel compost. In ogni caso prima di alimentare con le larve i pesci, le larve devono essere messe in sicurezza con la cottura in forno (170 ° C per 1 ora) che distrugge qualsiasi patogeno e le larve essiccate che ne derivano possono essere macinate e trasformate in mangime.
Moringa o kalamungay
Moringa oleifera è una specie di albero tropicale molto ricco di sostanze nutrienti, tra cui proteine e vitamine. La pianta viene considerata un alimento eccellente e attualmente in uso per combattere la malnutrizione. Può essere dunque una preziosa integrazione alimentare al pesce fatta in casa proprio in virtù di questi nutrienti essenziali. Tutte le parti della pianta sono commestibili per il consumo umano ma per acquacoltura vengono utilizzate tipicamente le foglie . In effetti in diversi progetti di acquaponica su piccola scala in Africa le foglie di questo albero sono l’unica fonte di alimentazione per la tilapia. Gli alberi di Moringa sono di rapida crescita e resistenti alla siccità e di facile propagazione attraverso talee o semi. Tuttavia, essi sono intolleranti al gelo, non sono dunque adatti per ambienti particolarmente freddi. Per la produzione delle foglie, tutti i rami vengono raccolti fino al tronco principale quattro volte l’anno in un processo chiamato cimatura.
9.1.3 Raccolta dei semi
Raccogliere i semi dalle piante adulte è un altro importante risparmio di costi e collegato ad una strategia di coltivazione sostenibile in molti tipi di agricoltura di piccola scala. E’particolarmente efficace per in caso di acquaponica perché le piante sono l’obiettivo della produzione primaria. La raccolta dei semi è un semplice processo, che viene trattato qui in due grandi categorie, raccolta di semi secchi o di frutti che contengono semi umidi. In generale usare solo i semi di piante mature, i semi delle piante giovani non germinano e quelli delle piante troppo vecchie avranno già disperso i loro semi. Evitare di raccogliere i semi da piante ibride che possono essere sterile. La raccolta da molte piante aiuta a mantenere la diversità genetica e le piante sane. Inoltre sarà sempre possibile attuare lo scambio di semi con altri agricoltori su piccola scala.
Raccolta di seme secco
Questa sottocategoria comprende basilico, lattuga, rucola e broccoli. Semi di alcuni di queste piante possono essere raccolte durante tutto il ciclo di crescita, ad esempio basilico (Figura 9.7).
Altri semi possono essere raccolti solo dopo che la pianta sia completamente matura e non più utilizzabile come verdura, per esempio lattuga e broccoli. Il generale il procedimento è quello di tagliare la pianta secca o matura deriva all’interno di una grande sacchetto di carta e lasciarvela per 3-5 giorni in un locale fresco e buio. Durante questo tempo è utile scuotere leggermente il sacchetto di carta sigillato per favorire il rilascio dei semi. Quindi aprire il sacchetto e agitare il gambo un’ultima volta mentre ancora all’interno della busta, dunque rimuovere i gambi e frammenti di piante e passare al setaccio il contenuto per raccogliere i restanti semi. Riunire nuovamente i semi dentro un sacchetto di carta, facendo in modo di trattenere solo i semi e senza residui .
Raccolta di semi umidi
Questa sotto-categoria comprende cetrioli, pomodori e peperoni. I semi sviluppano all’interno il frutto vero e proprio, di solito rivestito in un sacco di gel, che impedisce la germinazione dei semi. Quando i frutti sono pronti per il raccolto, rimuovere il frutto dalla pianta, aprire il frutto con un coltello e raccogliere i semi all’interno utilizzando un cucchiaio. Prendete i semi rivestiti con gel e dopo averli messi in un setaccio e iniziare a lavare via il gel con l’aiuto di acqua e un panno morbido. Poi, prendere i semi e asciugarli all’ombra, muovendoli di tanto in tanto fino a quando saranno completamente asciutti. Infine, rimuovere qualsiasi traccia di gel o residui vegetali rimasta e conservarli in un piccolo sacchetto di carta.
Conservazione dei semi
Si raccomanda di conservare i semi all’interno di sacchetti di carta o buste sigillate in un luogo fresco e asciutto e buio con un’umidità minima. Un piccolo frigorifero è un luogo perfetto per conservare i semi, meglio se in un contenitore ermetico con un sacchetto essiccante (cioè gel di silice) mantenere sempre l’umidità al di sotto dei livelli richiesti ai funghi per svilupparsi. E’ fondamentale per fare in modo che nei sacchetti siano presenti solo i semi con nessun altro residuo vegetale o tracce di terreno, per eliminare il rischio di malattie o la germinazione precoce. Detriti e umidità possono anche stimolare lo sviluppo di funghi e muffe che possono danneggiare i semi. Una volta messi i semi nei sacchetti, scrivere a mano la data e tipo di semenza. Per ottenere alte percentuali di germinazione, i semi dovrebbero essere usati nel giro di 2-3 stagioni.
9.1.4 La raccolta dell‘acqua piovana
Anche la raccolta dell’acqua piovana per alimentare gli impianti acquaponici è un altro modo efficace per ridurre costi di gestione. Ci sono diversi vantaggi di utilizzare l’acqua piovana gli impianti. Primo e principale è che la pioggia è gratuita. I sistemi acquaponici descritti in questa pubblicazione perdono 1-3 per cento della loro acqua al giorno, per lo più dalla traspirazione attraverso il foglie delle piante.
L’acqua è una risorsa preziosa e può essere costosa e inaffidabile in alcune aree. Secondo, la maggior parte delle acque piovane è di alta qualità. L’acqua piovana è improbabile che abbia tossine o agenti patogeni. L’acqua piovana non contiene sali. L’acqua piovana ha anche bassi livelli di GH e KH, ed è di solito leggermente acida. Questo è molto utile, soprattutto nelle zone in cui l’acqua ha una forte alcalinità, perché l’acqua piovana può compensare la necessità di correzione dell’acqua in ingresso per mantenere il sistema aquaponic nel range 6.0-7.0 pH ottimale.
Tuttavia, il basso KH dell’acqua piovana significa che l’acqua piovana è un buffer limitato contro mutamenti pH verso l’acidità. Pertanto, se si utilizza l’acqua piovana come fonte principale di acqua, dovrebbe essere aggiunto carbonato di calcio, come descritto nella Sezione 3.5.2. fare attenzione alle superfici sulle quali si raccoglie l’acqua piovana e cercare di evitare di raccogliere l’acqua ove si posino uccelli o deove vi siano accumuli di feci. Un metodo semplice per ridurre il rischio di contaminazione daparte di elementi patogeni è di realizzare una filtrazione a sabbia, che può essere ottenuta semplicemente per percolazione dell’acqua in un filtro di sabbia fine alto 50-60 cm e la raccolta dell’acqua filtrata all’apertura inferiore del serbatoio. La raccolta dell’acqua piovana può essere facilmente ottenuta collegando un grande contenitore pulito dalle grondaie di un edificio o una casa (Figura 9.8).
Ad esempio, una superficie di 36 mq raccoglierà 11 900 litri di acqua da una precipitazione minima di 330 millimetri di pioggia all’anno. Parte di quest’acqua andrà perduta, ma se ne raccoglierà abbastanza per essere sufficiente per un piccolo impianto acquaponico. Gli impianti qui descritti utilizzarno, in media, 2 000-4 000 litri di acqua all’anno. Raccogliere l’acqua piovana è la relativamente facile; immagazzinare l’acqua raccolta è più importante e può essere più impegnativo. L’acqua deve essere trattenuta finché il sistema ne ha necessità e deve essere tenuta pulita. I contenitori devono essere coperti con uno schermo per evitare alle zanzare e ai detriti di entrare. Aiuta anche a mantenere un paio di guppy o avannotti tilapia nel contenitore dell’acqua piovana per mangiare insetti e una pietra dell’aria per impedire lo svuluppo dei batteri anossici.
9.1.5 tecniche costruttive alternative per gli impianti acquaponici
L’ingegno umano ha fornito innumerevoli variazioni sul tema di fondo dell’acquaponica.
Nella sua versione più elementare, l’acquaponica è semplicemente mettere pesce e verdure in diversi contenitori con acqua ossigenata. Vecchi serbatoi dell’acqua, vasche da bagno, barili di plastica, tavoli, legno e parti metalliche possono essere utilizzati per costruire un impianto acquaponico (Figura 9.9).
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Zattere per i sistemi per sistemi DWC possono essere costruiti con bambù o plastica riciclata e sistemi media based potrebbero essere riempiti con ghiaia disponibile localmente. Accertarsi sempre che nessuno dei componenti (vasca per i pesci, i letti dei media, tubi di coltivazione e raccorderia) siano stati utilizzati in precedenza ove vi fosse la presenza di sostanze tossiche o nocive che possono danneggiare i pesci, le piante o esseri umani. Inoltre, è necessario lavare accuratamente qualsiasi materiale prima di utilizzarlo.
Il sistema acquaponico meno costoso consiste di un grande buco nel terreno, rivestito da un telo di plastica in polietilene 0,6 millimetri per realizzare uno stagno a buon mercato . Questo stagno sarà difeso con una rete per separare il pesce dalle piante. Un lato dello stagno è utilizzato per contenere il pesce, ospitato con con una densità relativamente bassa, mentre l’altro lato è una vasca DWC coperto con schiuma di polistirene. Aerazione e movimento dell’acqua sono sempre necessari, ma possono essere ottenuti o attraverso la caduta dell’acqua da un’altezza relativamente bassa o anche tramite il pompaggio alimentato dalo sforzo umano. Questo approccio può essere utilizzato in luoghi dove barili e contenitori IBC sono troppo costosi per gli agricoltori.
L’appendice 8 mostra i metodi per costruire un impianto acquaponico utilizzando contenitori IBC, che possono essere facilmente reperibili in tutto il mondo. Inoltre, la sezione dedicata agli approfondimenti elenca due diverse guide per l’acquaponica fai-da-te .
9.1.6 Energia alternativa per gli impianti acquaponici
Il funzionamento delle elettropompe dell’impianto, sia dell’aria che dell’acqua, richiede una fonte di energia. Solitamente è usata la normale rete elettrica, ma non è strettamente necessario. Questi sistemi possono funzionare completamente con energie rinnovabili. È fuori esula dalle finalità della presente pubblicazione specificare i particolari per la costruzione di sistemi di energia rinnovabile, ma tali risorse sono elencate nella sezione approfopndimenti
Energia elettrica fotovoltaica
I pannelli fotovoltaici convertono la radiazione elettromagnetica proveniente dal sole in energia termica o energia elettrica (Figura 9.10).
Le pompe di acqua e aria per un sistema acquaponico possono essere alimentate con energia solare con celle solari fotovoltaiche, un inverter di tensione AC / DC e batterie di grandi dimensioni possono garantire la potenza per 24 ore per la fornitura di notte o nelle giornate nuvolose. Sebbene altamente sostenibile, l’energia solare comporta una grande investimento iniziale a causa dei costi dell’equipaggiamento extra necessario per convertire e immagazzinare l’energia da celle fotovoltaiche. Però, in alcune zone ci sono incentivi per usare energia solare che può render compatibile il costo sostenuto
Isolamento
In inverno, può essere necessario per riscaldare l’acqua. Ci sono molti metodi per ottenere questo riscaldamento utilizzando combustibili fossili. Tuttavia, il più economico di tutti è realizzare accoppiandolo con un riscaldamento a spirale. L’isolamento delle vasche durante i mesi invernali impedisce dispersione di calore. Significativa è in realtà la dispersione del calore attraverso l’attività delle pietre dell’aria, quindi è meglio coprire e isolare biofiltro o adottare soluzioni di aerazione alternative che evitino gorgogliare dell’aria.
Riscaldamento a spirale
Il riscaldamento a spirale è una forma di acquisizione di calore passivo dall’energia solare. L’acqua dal sistema circola attraverso il tubo nero, avvolto in una spirale. La plastica nera cattura il calore dal sole e lo trasferisce all’acqua. Per riscaldare ulteriormente il sistema, la bobina di riscaldamento a spirale può essere contenuta all’interno di una piccolo cassa con un pannello di vetro che funge da mini-serra. Anche un fondo nero della cassa può contribuire ad aumentare ulteriormente il calore. Per il sistema qui descritto, le dimensioni consigliate sono un tubo di 25 mm di diametro con una lunghezza 40-80 m (Figura 9.11).
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